Descrizione
Paris: Chez tous le Librairies qui vendent les Nouveautes, 1786. [2], 46, [1], 51, 7, 29, 46, [1], 29, 30, [1], 30, 48, 88, 8, 40, 158 pagine. 25×20 cm. Rilegatura moderna in mezza pelle a cinque nervi in stile settecentesco. Dorso a scomparti, con fregi in oro. Conservato l’antico tassello con titoli in oro. Fioriture e bruniture. Piccolo forellino di tarlo presso il margine interno. Ritratti in antiporta alle rispettive memorie dei principali protagonisti dell”’Affare della collana”, ovvero: la contessa de Valois de la Motte, il conte e la contessa di Cagliostro, Jean Charles Vincent de Bette d’Etienville, mademoiselle Leguet d’Esigny d’Olisva (con il volto abraso, a mo’ di damnatio memoriae), il barone de la Fages, la dama di compagnia della contessa de la Motte, i gioiellieri Vaucher e Loque, il cardinale di Rohan, monsieur Bohemer. Mancanti i fogli di occhietto in alcune memorie. [M116] Raccolta di assoluta rarita’. Rispetto al piano dell’opera (v. indice in foto), il presente volume comprende le prime dodici memorie. Il cosiddetto ”Affare della collana” (in francese: ”Affair du collier”) vide coinvolta la regina di Francia, Maria Antonietta, e il cardinale Louis de Rohan in un raggiro orchestrato dalla contessa Jeanne de Valois de la Motte che contribui’ a gettare ulteriore discredito sulla casa reale francese, gia’ oggetto di avversione da parte della popolazione per via della condotta sprezzante della sovrana e dell’incapacita’ di Luigi XVI di porre un argine alla dilagante crisi economica e sociale. La millantata corrispondenza epistolare della contessa de la Motte con Maria Antonietta porto’ la nobildonna ad essere interpellata da due gioiellieri parigini per perorare presso la regina l’acquisto di una preziosissima collana di diamanti. Consapevole del desiderio del ricco cardinale Louis de Rohan di entrare nelle grazie della sovrana, Jeanne Valois progetto’ un’estorsione ai suoi danni; assicuratasi la copertura di parte della spesa da parte del prelato, la contessa fece credere ai gioiellieri che la regina avesse acconsentito all’acquisto e che Rohan fosse il suo intermediario, trattenendo invece per se’ l’ingente somma somministratale dal cardinale. Lo scandalo scoppio’ quando i due gioiellieri, recatisi a Versailles per sollecitare alla regina il pagamento, appresero che questa non aveva in realta’ acquistato il monile. Il raggiro fu presto scoperto e la contessa de la Motte fu condannata ad essere flagellata, marchiata e rinchiusa nella prigione di Salpetriere. Riusci’ a fuggire a Londra, dove pubblico’ le sue ”Memoires”, nelle quali si dichiarava innocente. Mori’ nella capitale inglese gettandosi dalla finestra del suo appartamento nel tentativo di sfuggire agli ufficiali giudiziari.