Descrizione
Roma: Formiggini, 1918-1927. 10 annate complete in due volumi. 117 fascicoli con numero di pagine variabile tra le 16 e le 24, con numerazione progressiva per ciascuna annata. 24X31 cm. Rilegature coeve in mezza pelle e angoli a cinque nervi, con abrasioni diffuse. Una macchia sul margine superiore del piatto anteriore del secondo volume. Lievi bruniture e fioriture. Mancanti due fogli dell’indice editoriale e le copertine dei numeri della prima annata (1918). Conservati gli indici completi e le copertine editoriali di tutti gli altri numeri. Uno strappo restaurato sul frontespizio della prima annata e alcuni piu’ piccoli sul margine esterno di altre cinque pagine del primo volume. Rifilato il margine esterno di quattro fogli del n. 5/1920, con perdita dell’ultima lettera di ciascuna riga. Pieghe sull’angolo superiore di alcune pagine del n. 8/1921. Pieghe e piccoli difetti al margine inferiore della prima pagina del n. 6/1926 e una piega sull’angolo superiore delle rimanenti pagine del fascicolo. Rarissimi segni a matita rossa su alcune pagine. Raccolta di assoluta rarita’. ”L’Italia che scrive”, fondata nel 1918 da Angelo Fortunato Formíggini, fu una delle testate letterarie di maggior successo del tempo. Nata dal desiderio del suo fondatore di dare vita a uno strumento di informazione bibliografica alla portata di tutti e non riservato esclusivamente agli addetti ai lavori, vide la partecipazione di molti noti intellettuali del periodo, tra i quali Adriano Tilgher, Luigi Salvatorelli, Paolo Emilio Pavolini, Ernesto Bonaiuti, Alberto Pincherle, Agostino Biamonti, Marcella Rava’ e Raffaello Morghen. Oltre alle numerose rubriche letterarie, ospitava anche una sezione riservata a scrittori in cerca di un editore. Diretta ininterrottamente da Formiggini fino al 1938, anno della sua tragica morte, prosegui’ le pubblicazioni fino al 1943 sotto la guida di Paolo Cremonese fino al 1943. Sospesa per cause belliche, torno’ in edicola nel novembre 1945 con la direzione di Mario Vinciguerra, cui feceguito Nicola Francesco Cimmino. [M086]